Come scommettere sul valore aggiunto delle comunicazioni gestionali ed economico-finanziarie
Nel cuore della tempesta, la destrezza del Comandante, la qualità dei membri dell’equipaggio e la solidità della strumentazione di bordo devono poter esprimere la giusta sinergia per assicurare all’imbarcazione la scelta di una rotta di navigazione maggiormente sicura e vincente.
Nel cuore della tempesta, la destrezza del Comandante, la qualità dei membri dell’equipaggio e la solidità della strumentazione di bordo devono poter esprimere la giusta sinergia per assicurare all’imbarcazione la scelta di una rotta di navigazione maggiormente sicura e vincente.
In quest’ottica sembra porsi il canone di riferimento consacrato nel testo del Codice di autodisciplina di Borsa Italia, nella parte in cui viene rilevato che: “…una buona governance aziendale si contraddistingue per l’introduzione di sistemi di regole, di procedure e di presidi organizzativi volti a consentire, attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi, una conduzione dell’impresa sana, corretta e coerente con gli obiettivi prefissati…”.
Si tratta, peraltro, di un messaggio che appare in perfetta sintonia con le soluzioni operative ed interpretative già accolte dagli altri autorevoli protagonisti del palcoscenico economico-finanziario. Tanto a livello istituzionale quanto sul versante bancario, infatti, emerge con sempre maggior fermezza la necessità di valorizzare e premiare quelle strategie aziendali capaci di far conoscere i meccanismi meritevoli che governano la singola struttura imprenditoriale. A titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, l’A.B.I. (Associazione Bancaria Italiana) elabora un modello di comunicazione finanziaria d’impresa diretto a selezionare, in termini di fabbisogno aziendale, una mappatura-base delle informazioni di riferimento e dei documenti che devono costituire oggetto di conoscenza per la banca in vista di una completa e tempestiva valutazione di merito per l’accesso al credito. Più nel dettaglio, secondo l’orientamento adottato dalla autorevole organizzazione bancaria, il fattore premiale per l’erogazione dei benefici finanziari dovrà essere rappresentato da un sufficiente ed adeguato sistema di trasparenza delle sfere aziendali, con precipuo riferimento alle informazioni concernenti l’assetto di bilancio, contabile e fiscale, nonché la strategia e le politiche di gestione. Criteri di investimento, monitoraggio dei flussi di cassa, programmazione gestionale e di controllo, valutazione aziendale, modalità ed operazioni contrattuali, flussi informativi interni ed esterni, pianificazione preventiva delle situazioni di criticità nelle relazioni di credito, ciclo di capitalizzazione aziendale, forme tecniche di consolidamento e di rinegoziazione delle scadenze, eventuale ricorso a strumenti di garanzia: sono alcuni degli indici di riferimento che, alla stregua del “modello” in parola, assumono rilevanza per consentire una conoscenza meritevole dell’impresa agli effetti della concessione finanziaria.
Su questa scia, del resto, si pongono persino i requisiti di bilanciamento dedotti nella recente Convenzione stipulata fra la Cassa Depositi e Prestiti e l’A.B.I. per la disciplina con cui le banche potranno utilizzare il nuovo Plafond di 10 miliardi di euro destinato al finanziamento delle PMI. Per aderire all’iniziativa, infatti, le banche (ed anche gli istituti di intermediazione finanziaria ai sensi dell’art. 107 T.U.B.) devono sottoscrivere un apposito contratto di finanziamento con la Cassa Depositi e Prestiti, nel contesto del quale, fra gli altri, vengono espressamente fissate specifiche condizioni che, nel rispetto della legalità e della trasparenza, chiaramente privilegiano l’assunzione di impegni finanziari basati sulle garanzie offerte da sistemi informativi capaci di assicurare un compiuto grado di conoscenza per la destinazione del beneficio economico. Di riflesso, quindi, agli effetti di tale concessione, sarà verosimile ritenere come gli stessi enti creditizi, conformandosi ai precetti stabiliti dal contratto sottoscritto, avranno cura di selezionare la meritevolezza imprenditoriale attraverso la preferenza di quelle compagini aziendali che garantiscano la giusta comunicazione dei propri fattori gestionali.
Il riscontro delle citate tendenze evolutive nel complessivo panorama economico-finanziario viene infine completato dai contributi di “proceduralizzazione aziendale” richiesti dagli avvisi pubblici di finanziamento (siano essi di matrice europea, regionale o locale), dalle normative in cantiere (si pensi al c.d. rating di legalità nei rapporti banca-impresa, o alle imminenti riforme in materia di responsabilità fiscale), nonché dai principi operativi espressi dal Comando Generale della Guardia di Finanza in tema di tutela del mercato dei capitali (Circolare n. 83607/2012).
Alla luce delle considerazioni che precedono, dunque, appare possibile individuare un suggerimento “di rotta” destinato ad assumere sempre maggior rilevanza nel contesto delle attuali e precarie condizioni economico-finanziarie. I condizionamenti normativi e macroeconomici che incidono inevitabilmente sulle dinamiche di mercato impongono una maggiore selezione delle imprese finanziabili, e, quindi, di fatto, sarà necessario investire in strumenti che consentano alle aziende di farsi preferire nelle prospettive di accesso al credito (si pensi, fra gli altri, alla gestione di controllo oppure ai Modelli ex D.Lgs. n. 231/2001). La “patente di premialità” delle imprese, allora, potrebbe essere rappresentata proprio dal valore conoscitivo che la singola azienda offre di sé stessa.
Si tratta, peraltro, di un messaggio che appare in perfetta sintonia con le soluzioni operative ed interpretative già accolte dagli altri autorevoli protagonisti del palcoscenico economico-finanziario. Tanto a livello istituzionale quanto sul versante bancario, infatti, emerge con sempre maggior fermezza la necessità di valorizzare e premiare quelle strategie aziendali capaci di far conoscere i meccanismi meritevoli che governano la singola struttura imprenditoriale. A titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, l’A.B.I. (Associazione Bancaria Italiana) elabora un modello di comunicazione finanziaria d’impresa diretto a selezionare, in termini di fabbisogno aziendale, una mappatura-base delle informazioni di riferimento e dei documenti che devono costituire oggetto di conoscenza per la banca in vista di una completa e tempestiva valutazione di merito per l’accesso al credito. Più nel dettaglio, secondo l’orientamento adottato dalla autorevole organizzazione bancaria, il fattore premiale per l’erogazione dei benefici finanziari dovrà essere rappresentato da un sufficiente ed adeguato sistema di trasparenza delle sfere aziendali, con precipuo riferimento alle informazioni concernenti l’assetto di bilancio, contabile e fiscale, nonché la strategia e le politiche di gestione. Criteri di investimento, monitoraggio dei flussi di cassa, programmazione gestionale e di controllo, valutazione aziendale, modalità ed operazioni contrattuali, flussi informativi interni ed esterni, pianificazione preventiva delle situazioni di criticità nelle relazioni di credito, ciclo di capitalizzazione aziendale, forme tecniche di consolidamento e di rinegoziazione delle scadenze, eventuale ricorso a strumenti di garanzia: sono alcuni degli indici di riferimento che, alla stregua del “modello” in parola, assumono rilevanza per consentire una conoscenza meritevole dell’impresa agli effetti della concessione finanziaria.
Su questa scia, del resto, si pongono persino i requisiti di bilanciamento dedotti nella recente Convenzione stipulata fra la Cassa Depositi e Prestiti e l’A.B.I. per la disciplina con cui le banche potranno utilizzare il nuovo Plafond di 10 miliardi di euro destinato al finanziamento delle PMI. Per aderire all’iniziativa, infatti, le banche (ed anche gli istituti di intermediazione finanziaria ai sensi dell’art. 107 T.U.B.) devono sottoscrivere un apposito contratto di finanziamento con la Cassa Depositi e Prestiti, nel contesto del quale, fra gli altri, vengono espressamente fissate specifiche condizioni che, nel rispetto della legalità e della trasparenza, chiaramente privilegiano l’assunzione di impegni finanziari basati sulle garanzie offerte da sistemi informativi capaci di assicurare un compiuto grado di conoscenza per la destinazione del beneficio economico. Di riflesso, quindi, agli effetti di tale concessione, sarà verosimile ritenere come gli stessi enti creditizi, conformandosi ai precetti stabiliti dal contratto sottoscritto, avranno cura di selezionare la meritevolezza imprenditoriale attraverso la preferenza di quelle compagini aziendali che garantiscano la giusta comunicazione dei propri fattori gestionali.
Il riscontro delle citate tendenze evolutive nel complessivo panorama economico-finanziario viene infine completato dai contributi di “proceduralizzazione aziendale” richiesti dagli avvisi pubblici di finanziamento (siano essi di matrice europea, regionale o locale), dalle normative in cantiere (si pensi al c.d. rating di legalità nei rapporti banca-impresa, o alle imminenti riforme in materia di responsabilità fiscale), nonché dai principi operativi espressi dal Comando Generale della Guardia di Finanza in tema di tutela del mercato dei capitali (Circolare n. 83607/2012).
Alla luce delle considerazioni che precedono, dunque, appare possibile individuare un suggerimento “di rotta” destinato ad assumere sempre maggior rilevanza nel contesto delle attuali e precarie condizioni economico-finanziarie. I condizionamenti normativi e macroeconomici che incidono inevitabilmente sulle dinamiche di mercato impongono una maggiore selezione delle imprese finanziabili, e, quindi, di fatto, sarà necessario investire in strumenti che consentano alle aziende di farsi preferire nelle prospettive di accesso al credito (si pensi, fra gli altri, alla gestione di controllo oppure ai Modelli ex D.Lgs. n. 231/2001). La “patente di premialità” delle imprese, allora, potrebbe essere rappresentata proprio dal valore conoscitivo che la singola azienda offre di sé stessa.